Il bizzarro mondo di Myra cap7

7.PROFONDO SONNO

La notte, passata senza aver chiuso occhio, aveva compleamente sfiancato i due fratelli.
Erano usciti dalla casa alle prime luci dell'alba, avrebbero voluto fermarsi a riposare nella radura dove era costruito il piccolo rifugio ma decisero di incamminarsi; avevano intenzione di allontanarsi il più possibile da quel gatto infernale che avevano liberato per errore.
Camminarono per mezzora, l'aria fresca del mattino li teneva svegli aiutandolo a non crollare dal sonno.
Il folletto terrorizzato era ancora avviluppato tra i capelli di Molly, tanto che la ragazzina poteva sentirlo distintamente tremare di paura.
Dedussero che dovevano trovarsi al limitare del bosco perchè in meno di mezzora uscirono dalla macchia verde di Alborin Nani e si trovarono di fronte ad una bella pianura verdeggiante la cui monotonia era spezzata solo da qualche grossa roccia che fuoriusciva prepotentemente dal terreno.
"Siamo usciti finalmente! Quel bosco mi metteva ansia." disse Molly
"Non era poi così male, dai"
"Cosa stai dicendo? Era terribile"
"A parte che per la casa bizzarra il resto era carino"
"Cambiamo discorso, che è meglio. Abbiamo un problema più serio ora"
"Non ti preoccupare, con tutti gli alberi che c'erano l'ho trovato un angolo per fare pipì" disse Mark annuendo.
"Ma non era quello che intendevo" esclamò Molly scioccata "potevi fare a meno di dirmelo"
"Ah, vabbè. Pensavo volessi saperlo" biascicò il ragazzo alzando le spalle.
"Il problema è un altro" disse scrutando la pianura che li circondava "Che direzione dobbiamo prendere ora?"
"Chiediamolo a Ellflyn?"
Molly annuì, per una volta suo fratello aveva detto qualcosa di sensato.
"Ellflyn, da che parte dobbiamo andare per raggiungere il castello della Strega Rossa?"
Il piccolo folletto non rispose.
"Mi senti Ellflyn?" chiese Molly portando la mano ai capelli.
Nemmeno questa volta la squillante vocina non rispose.
Mark un pò seccato incalzò "Ora non ti inventare che le tue Regole non ti permettono di rispondere! Prima avevi detto che portartci dalla Strega non era contro le Regole, quindi sputa il rospo"
Molly rovistando tra i suoi capelli afferrò delicatamente il corpicino della buffa creatura e lo portò all'altezza del viso, poì spalancò la mano.
Il folletto dormiva beatamente raggomitolato su sè stesso e russava anche piuttosto forte.
"Deve essere stata la tensione... quel gatto lo avrà spaventato, poverino" disse lei preoccupata.
Mark sbuffò "Svegliamolo"
"Ti pare il caso?"
"Certo che si! Non vorrai aspettare finchè non si svegli"
"Hai ragione, ci facciamo dire la direzione e poi lo rimettiamo a dormire"
I due fratelli presero a chiamare il folletto per nome ma vedendo che non si svegliava passarono ad assestargli degli scossoni con il dito indice.
Preso dallo sconforto Mark afferrò l'esserino per i piedi e iniziò a scuoterlo a testa in giù.
Provarono in tutti i modi ma Ellflyn continuava a dormire beatamente come se nulla fosse.
"Ha il sonno più pesante di nonno Abe!" disse Mark stupito; non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse battere il loro vecchio nonno in fatto di pisolini.
"Magari anche nonno Abe è un folletto" affermò Molly sorridendo.
I due ridacchiarono allegramente.
Visto che non sapevano che direzione prendere decisero di riposarsi un pò nella speranza che il loro compagno avrebbe lasciato il mondo dei sogni in tempi brevi.
Si sdraiarono sulla soffice erba del prato e in men che non si dica piombarono anche loro in un bel sonno ristoratore.

Quando si svegliarono il sole era già alto in cielo.
"Chissà che ora sono" si domandò Mark con fare assonnato
"Deve essere mezzogiorno, più o meno"
"Come fai a saperlo? Hai un orologio?"
"No, però se guardi il sole puoi capire l'ora"
"Non ci avevo mai pensato"
"L'aveva detto la maestra a scuola, a mezzogiorno il sole si trova dritto sulle nostre teste, nel punto più alto. E' pendicolare alla terra"
"Sicura che si dicesse pendicolare? A me sembrava avesse usato la parola 'perpencolare'"
"Cosa ne vuoi sapere tu, che non segui mai le lezioni. Si dice Pendicolare"
"Mi fido! Piuttosto vedi se Ellflyn si è risvegliato"
"Niente da fare" disse Molly indicando il folletto ancora assopito "e sembra non averne alcuna intenzione"
"Allora prendiamolo con noi e ripartiamo, non possiamo aspettare qui in eterno"
"Ma verso che direzione andiamo?"
"Segui me, ho un sesto senso infallibile"
Mark si alzò in piedi con uno scatto e indicando un punto a caso dell'orizzonte dichiarò "Per di là"
La sorella lo seguì, anche se con con poca convizione.

Camminarono per qualche minuto, quando all'improvviso qualcosa attrasse la loro attenzione.
Proprio davanti a loro si apriva nel terreno un piccolo buco largo una trentina di centimetri, la terra intorno formava una montagnola e sembrava smossa di recente. A Molly ricordava molto i buchi che scavavano le talpe, non che ne avesse mai vista una dal vero.
Si avvicinarono circospetti alla buca, cercando di muoversi il più silenziosamente possibile.
Quando vi furono ormai vicini un ombra saltò fuori con una velocità impressionante facendoli sobbalzare per la sorpresa. Proprio davanti alla buca una figura alta poco più di mezzometro li squadrò dal basso verso l'alto.
I ragazzi, meravigliati, inizialmente pensarono di trovarsi di fronte a qualche strano animale invece dovettero ricredersi immediatamente, quello che avevano davanti sembrava proprio un uomo in miniatura.
Alto circa quaranta centimetri, aveva delle gambe corte e un corpo tozzo. Il viso rotondo e barbuto era adornato da un copricapo a punta color rosso cremisi e alto quasi quanto l'omino stesso.
"Salve, ciao!" disse l'ometto agitando la paffuta mano destra in segno di saluto.